Second Life come la prima

Chi è sul web non potrà già conoscere il progetto Second Life, un mondo virtuale persistente che dovrebbe essere la rappresentazione 3D di una sorta di seconda vita costruita da 0 a proprio piacimento.
Il sentimento principale che ha portato al successo il progetto è la libertà , l’idea di poter fare sulla Rete quello che nella vita reale, la prima vita, non si può. Costruire case, disegnare vestiti, girare nudi per strada, parlare con chi si vuole, o sparire nel nulla se qualcuno ti sta sulle palle.
Tutto ciò avviene attraverso un avatar, che si può scegliere e modificare a piacere.
In una seconda vita, si può anche essere alti, belli, biondi, muscolosi.
O donna.

Bello no? E invece no.

Non sapendo assolutamente niente, ho voluto testarlo.

E si scopre, scusate l’ingenuità , che è un business.
Altro che libertà , è anche peggiore della first life.

Durante l’iscrizione devi decidere : o entri gratis, senza un soldo virtuale.
Oppure paghi soldi veri e puoi usufruire di soldi iniziali, compreso uno stipendio settimanale, per poter usufruire della tanto esaltata libertà di Second Life.

E senza soldi, in pratica, non puoi fare un bel niente.

Nuova vita un par di palle.
Se devo pagare tutto come nella vita reale e farmi un mazzo reale per utilizzare soldi virtuali, a questo punto dove sta la libertà ?
O perlomeno, che cambia dalla 1st life?

In giro per quel mondo virtuale la seconda vita è brutta e noiosa.
In giro per quel mondo virtuale puoi solo conversare o spendere, soldi virtuali, ma presi dalla carta di credito reale.

E senza l’account premium, non hai un euro (un linden dollar). Rimanendoti soltanto la possibilità di conversare, con gente sconosciuta che parla lingue approssimative, qualsiasi esse siano.

I luoghi più popolati, neanche a dirlo, sono quelli con mignottoni ed il solito sesso a pagamento.

Girando per i luoghi popolati, anche della propria lingua, è pieno di gente che parla, ma nessuno parla con te.
E ti coglie un certo senso di solitudine.
Su Second Life, solitamente, parlano tra loro persone che già si conoscono nella vita reale.
Dico : telefonatevi, cristiddìo.

Tutto esattamente come nella vita reale. Che tristezza.

Anzi no, nella Second Life puoi volare e teletrasportarti.
Si è liberi dal traffico, quello reale.

Ultima annotazione : nel pieno della mia Second Tristezza sono andato a Winter Park, l’isola de L’Italia dei Valori.
Traete da soli le vostre conclusioni.

Se c’era il Second Di Pietro? No, non c’era.
Però c’era una comodissima sdraio dentro la villa giapponese, dentro cui Fabius Bing sta riposando.

E lo farà per lunghissimo tempo.

– Pubblicato anche su terzoocchio.org

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